Come funziona il divorzio breve

Divorzio breve come funziona

Divorzio breve e normativa vigente in Italia: come funziona, quali sono le condizioni, i tempi e i documenti necessari per ottenerlo

Il divorzio è l’istituto giuridico che consente  lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio quando tra i coniugi è venuta meno la comunione spirituale e materiale di vita.

Si parla di scioglimento qualora sia stato contratto matrimonio solo con  rito civile, di cessazione degli effetti civili qualora sia stato celebrato matrimonio concordatario. Quest’ultimo infatti produce effetti sia per il diritto civile che per quello canonico.

Il divorzio può a sua volta essere di due tipi:

  • divorzio congiunto, quando c’è accordo dei coniugi su tutte le condizioni da adottare (in questo caso il ricorso è presentato congiuntamente da entrambi i coniugi)
  • divorzio giudiziale, quando non c’è accordo sulle condizioni (in questo caso il ricorso può essere presentato anche da un solo coniuge)

Il divorzio si differenzia dalla separazione legale. Con quest’ultima i coniugi non pongono fine definitivamente al rapporto matrimoniale, ma ne sospendono gli effetti nell’attesa di una riconciliazione o di un provvedimento di divorzio. Ovviamente, durante questo periodo di sospensione, il divorzio è disciplinato dal codice civile (art. 149 c.c.), dalla legge 898/1970 (che ha introdotto l’istituto per la prima volta in Italia) e dalla legge n. 74/1987 (che ha apportato delle modifiche significative alla precedente).

Le cause che permettono ai coniugi di divorziare, fuori dai casi legati ad ipotesi di reati commessi da uno dei due coniugi per lo piu legati a sfere attinenti alla morale e alla sessualità, sono tassativamente elencate nell’art. 3 della legge 898/1970 n. 2 lett. b). Esse attengono alla maggior parte dei casi, e cioè quando è stata pronunciata con sentenza passata in giudicato la separazione giudiziale fra i coniugi e ovvero è stata omologata la separazione consensuale.

Che cosa è il divorzio breve?

ll divorzio breve è una nuova modalità prevista dalla legge 55/2015 che riduce a 6 o 12 mesi (a seconda dei casi) il tempo di separazione necessario per poter poi chiedere il divorzio.

La riforma sul “divorzio breve” ha rappresentato una svolta epocale per il Paese essa è diventata  “realtà” a seguito dell’approvazione in via definitiva della nuova legge dello Stato entrata in vigore il 26 maggio del 2015. Statisticamente si registra che essa ha determinato un vero boom delle nuove cause di divorzio, soprattutto all’indomani della pandemia da Covid 19.

La già menzionata legge ha modificato l’art. 3 della l. n. 898/1970, riducendo notevolmente i tempi della separazione.

In luogo dei tre anni prima previsti, ora infatti, in caso di separazione giudizialebasta 1 anno per porre fine al matrimonio.

Il termine decorre sempre dalla comparizione dei coniugi innanzi al presidente del tribunale nella procedura di separazione personale (giudiziale) se però si è trattato di separazione consensuale il termine viene appunto abbreviato ulteriormente a sei mesi decorrenti dalla comparizione dei coniugi innanzi al Presidente del Tribunale.

Ovviamente rimane fermo il requisito della mancata interruzione della separazione: la separazione deve essersi “protratta ininterrottamente” e l’eventuale sospensione deve essere eccepita dalla parte convenuta.

Da quando decorre il termine per il divorzio?

Il termine decorre dalla prima udienza di comparizione dei coniugi innanzi al tribunale nella procedura di separazione personale, anche quando il giudizio contenzioso si sia trasformato in consensuale. Per la decorrenza del termine non vale il tempo che i coniugi hanno trascorso in separazione di fatto, senza cioè richiedere un provvedimento del Tribunale.

A differenza di quanto avviene con la separazione, con il divorzio viene meno lo status di coniuge e si possono contrarre nuove nozze.

A seguito di divorzio, vengono meno anche i diritti e gli obblighi discendenti dal matrimonio, cessa la destinazione del fondo patrimoniale, viene meno la partecipazione dell’ex coniuge all’impresa familiare e soprattutto si perdono i diritti ereditari.

Divorzio breve in caso di separazione giudiziale e consensuale

Come abbiamo già detto, Il divorzio breve si può ottenere trascorso un anno dalla comparizione dei coniugi innanzi al Presidente del Tribunale, ma sempre dopo che si è ottenuta la sentenza di separazione ed essa è passata in giudicato.

Il termine di un anno si riduce, ulteriormente, a sei mesi, secondo il nuovo testo dell’art. 3 lett. b), n. 2 della l. n. 898/1970, nelle separazioni consensuali. Ciò avverrà indipendentemente dalla presenza o meno di figli e anche se la separazione era nata inizialmente come contenziosa.

Ovviamente, come la separazione, anche il divorzio può essere congiunto o giudiziale. Il primo consente alle parti di addivenire ad un accordo su ogni aspetto del divorzio da quello economico a quello avente ad oggetto l’affido dei figli; il secondo introdurrà un giudizio la cui durata dipende dal tipo di accertamento richiesto e che in media va da un minimo di tre anni ad un massimo di cinque – sei anni.

Quando si ha lo scioglimento della comunione tra coniugi

L’art. 2 della l. n. 55/2015 ha poi introdotto una importante novità prevedendo che la comunione tra i coniugi è sciolta in caso di separazione personale dal momento in cui Il Presidente del Tribunale autorizza i coniugi a vivere separati, cioè dalla prima udienza. Momento che prima era posticipato al passaggio in giudicato della sentenza di separazione. Ciò consentirà di raggiugere accordi aventi ad oggetto la divisione fisica dei beni.

Divorzio breve con figli minori

Divorzio breve senza figli: cosa cambia

Si può scegliere il divorzio breve anche in presenza di figli minori, in questo caso si ribadisce è necessario che trascorra un anno dalla data della comparizione dei coniugi innanzi al Presidente del Tribunale, in caso di separazione giudiziale e sei mesi in caso di separazione consensuale. In entrambi i casi non si potrà procedere al divorzio breve se le parti non hanno ottenuto nel primo caso la sentenza di separazione passata in giudicato e nel secondo caso il decreto di omologazione della separazione consensuale.

Divorzio breve: quali sono i documenti necessari

Al ricorso per il divorzio (Ricorso per lo scioglimento del matrimonio o ricorso per la cessazione degli effetti civili del matrimonio concordatario) va allegata la seguente documentazione:

  • Copia integrale dell’atto di matrimonio;
  • Certificato attestante lo stato di famiglia di entrambi i coniugi;
  • Certificato di residenza di entrambi i coniugi;
  • Copia autentica del decreto di omologa o della sentenza di separazione del tribunale;
  • Ultime tre dichiarazioni dei redditi di entrambi i coniugi.

Divorzio abbreviato consensuale: quanto costa l’intervento di un avvocato?

Spesso il legale al primo incontro con il cliente si sente chiedere quali saranno i costi. Nel concordare con il cliente sulla necessità di conoscere quali siano i costi di una separazione o di un divorzio, bisogna chiarire che fermo restando che l’avvocato/a ha ormai il dovere di formulare un preventivo dei propri compensi, non è possibile stabilire un costo fisso ex ante.

Va infatti detto che ogni caso prospettato è diverso dall’altro ed è impossibile, a meno di dovere ipotizzare cifre poi non rispettate, fare un preventivo valido per tutti i casi.

Senza contare che ne andrebbe della professionalità dell’avvocato se quest’ultimo desse una cifra senza avere analizzato e studiato il caso sottoposto alla sua attenzione.

In questi casi diventa imprescindibile prima chiedere un consulto.

Per qualsiasi informazioni sul divorzio breve o ordinario contattami. Sono un’avvocata divorzista dal 1993 e sarò in grado di supportarti in ogni fase della tua vicenda personale.

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